PARROCCHIA
SANT’ANDREA APOSTOLO
TORTOLI’

ORARI SANTA MESSA
FESTIVI: 07.30 -- 10.00 -- 18.00
FERIALI: 18.00
Domenica 20 APRILE
Domenica di Pasqua e di Resurrezione

Il messaggio pasquale del Vescovo
RISORTI COME PERSONE DEL GIORNO DOPO
Il dono della Pasqua si configura come uno dei doni più grandi, più liberi e più gratuiti che si possano condividere nel cammino degli uomini e delle donne di ogni tempo. Nei racconti della Risurrezione ritorna spesso la seguente espressione: il giorno dopo il sabato. Un dato reale, ma anche una provocazione salutare per tutti coloro che attendono che passi quel sabato di smarrimento e di disperazione, andando incontro finalmente al giorno dopo, un passaggio obbligato per chi attende speranza e vita.
Credo che il nesso tra smarrimento e speranza contraddistingua tutti i passi della Pasqua di Gesù, ma restituisca anche un senso ad ogni passaggio di risurrezione che ci riguarda. Diventa, anzi, un appello alle nostre risorse di cuore e di intelligenza, di passione e di desiderio.
Noi continuiamo ad essere quelli del giorno dopo. E Dio continua a condurci a questa scoperta, così come si è rivelato nella Pasqua di Gesù.
Un passaggio fondamentale è raccontato nella liturgia della Messa «in Cena Domini», quando Gesù, ai discepoli che hanno avuto il coraggio e la libertà di stare con lui, nonostante ci siamo tutti i presupposti del suo drammatico testamento, dice: «Voi siete coloro che avete perseverato con me nelle prove». In loro c’è smarrimento e speranza, ma non guadagnano la seconda se non attraverso la prima.
Anche il nostro percorso pasquale segue la stessa rotta. Passa dallo scoprire, come accade nella Veglia, che i quattro simboli che vi sono presenti: la luce, la Parola, l’acqua e il pane costituiscono le quattro identità di Gesù. Lui è la luce del mondo, la parola definitiva del Padre, l’acqua per la vita in pienezza e il pane della vita.
La vera scoperta pasquale è la consapevolezza della sua presenza nella nostra vita, insieme alla certezza che, nonostante tutti gli smarrimenti, è lui a guidarci alla conquista più bella: la speranza di vivere da risorti. Facciamo allora risuonare in noi la parola evangelica più affasciante del giorno di Pasqua, il giorno dopo il sabato: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?». E San Paolo aggiunge: «Senza la risurrezione vana sarebbe la nostra fede».
Tutta l’esperienza di vita cristiana, quindi la sua dimensione pasquale, è racchiusa in queste parole, affidate ancora una volta anche a noi. Un dono straordinario per la nostra libertà di uomini e di donne fragili, ma sempre alla ricerca di vita e di speranza.
L’augurio è che la nostra ricerca ci porti a fare l’esperienza che hanno vissuto le donne, quando hanno trovato sorprendentemente scoperchiata la tomba e rivoltata la pietra. Da quel momento tutto è cambiato.
L’auspicio, ancora, è che in quel momento ci siano degli “angeli” che ci insegnino a non fissarci sulle nostre tombe, sulle delusioni e gli smarrimenti, perché ad immagine di Gesù, che non è più tra i morti, anche noi riscopriamo una vita nuova e una luce che incanta.
Allora, davvero, anche noi saremo quelli del giorno dopo. Figli della risurrezione. E la speranza continuerà così ad essere una vittoria sulla disperazione.
Buona Pasqua.
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno,
che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio,
nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte
di croce, fa’ che abbiamo
sempre presente
il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della
risurrezione.
Amen!
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BUONA PASQUA!


MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
AI GIOVANI PARTECIPANTI AL CONGRESSO INTERNAZIONALE UNIV 2025
Cari giovani,
il Congresso Internazionale univ che state realizzando a Roma vi riunisce in questi giorni nella celebrazione di un duplice avvenimento giubilare: l’Anno Santo 2025 e il centenario dell’ordinazione sacerdotale di san Josemaría Escrivá. Quanti motivi per rendere grazie a Dio e continuare a camminare entusiasti nella fede, diligenti nella carità e perseveranti nella speranza (cfr. 1 Ts 1, 3)!
Mi unisco alla vostra gioia e vi accompagno con la mia preghiera, chiedendo al Signore che questo tempo di pellegrinaggio e di incontro fraterno vi spinga a portare a tutti il Vangelo di Gesù Cristo, morto e risorto, come annuncio della speranza che realizza le promesse, conduce alla gloria e, fondata sull’amore, non delude (cfr. Bolla Spes non confundit, 2).
Che Gesù vi benedica e la Santa Vergine vi custodisca. E vi chiedo, per favore, di non dimenticarvi di pregare per me.
Fraternamente,
Roma, San Giovanni in Laterano, 8 aprile 2025
Nota di Redazione
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