PARROCCHIA

 

SANT’ANDREA APOSTOLO

 

TORTOLI’ 

 

ORARI SANTA MESSA 

 

FESTIVI: 07.30 -- 10.00 -- 17.00

 

FERIALI:                    17.00

DOMENICA 17 NOVEMBRE 2024 

 

 

A CHE ORA E' LA FINE DEL MONDO?

 

 

 

Il cielo e la terra passeranno,

ma le mie parole non passeranno 

 

 Vi  ricordate la bella canzone di Luciano Ligabue nella quale chiedeva più volte: "A che ora è la fine del mondo?".

           Molti hanno tentato di prevedere quando sarà la fine del mondo. Per i Maya era entro il 31 dicembre del 2021. Prima ancora avevano previsto il 21 dicembre del 2012 e poi il 21 giugno 2020. Gli antichi romani l'avevano prevista per il 634 a.C., 120 dopo la fondazione di Roma.

La previsione più eclatante fu quella del 31 dicembre 999 secondo la profezia dei vangeli apocrifi del "Mille non più mille". Anche il 1666, la data con le tre cifre del diavolo (666), era stata scelta come data della fine del mondo.

Neppure le previsioni dei Testimoni di Geova ebbero più fortuna e dovettero ricalcolare più volte la fine del mondo: 1914, 1925, 1941, 1975, 1984 e poi quando si accorsero che non ne indovinavano una, hanno smesso di dare i numeri.

Nel Vangelo di questa domenica Gesù  non sta parlando della fine del mondo, ma della rinascita del mondo che comincia con Lui, con la sua Parola, il suo Buon annuncio, il Vangelo. Con le parole "il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte", Gesù ci vuol dire che con il suo arrivo, il sole, la luna, le stelle gli astri, che erano considerati divinità, si spegneranno, ci sarà il "dis-astro", uno "spegnimento degli astri", non ci sarà più bisogno di loro, perché la luce sarà Lui, il Figlio dell'uomo che è venuto a togliere l'umanità dalle tenebre.

Gesù non sta parlando della fine del mondo, ma del suo re-inizio. 

Don Piero 

 

PREGHIAMO 

 

O Dio,

 

che farai risplendere

i giusti come stelle nel cielo, accresci in noi la fede,

ravviva la speranza
e rendici operosi nella carità,
mentre attendiamo
la gloriosa manifestazione

del tuo Figlio.

 

Amen!

  

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"Tortolì in cammino"

46 - Tortolì in cammino - 17 Novembre 20
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**** BACHECA NEWS ****

 

VESCOVI D'OGLIASTRA

MONS. GIORGIO MANURRITA

 

Il 13 settembre 1838 venne eletto quale Vescovo d'Ogliastra Giorgio Manurrita da Tempio Pausania (1838-1844), che prese possesso della diocesi il 17 febbraio 1839. Nello stesso anno compì una visita pastorale. Subito s'impegnò per l'apertura del Seminario per la cui causa ricevette la somma di L. 5280. 

 

La fede vissuta come un cammino

 

Camminare fa bene: ci mette in relazione con quanto accade intorno a noi, ci fa scoprire suoni, odori, rumori della realtà che ci circonda, in poche parole, ci avvicina alla vita degli altri. Camminare significa non stare fermi: credere vuol dire aver dentro un’inquietudine che ci porta verso un “più”, verso un passo in più in avanti, verso un’altezza da raggiungere oggi, sapendo che domani la strada ci porterà più in alto – o più in profondità, nel nostro rapporto con Dio, che è esattamente come il rapporto con l’amato o amata della nostra vita, o tra amici: mai finito, mai scontato, mai appagato, sempre in ricerca, non ancora soddisfacente. Impossibile dire con Dio: «Fatto, tutto a posto, è abbastanza». Camminare come pellegrini significa che abbiamo un approdo, che il nostro spostarci ha una direzione, un traguardo. Camminare significa avere una meta, non essere alla mercé del caso: chi cammina ha una direzione, non gira a vuoto, sa dove andare, non perde tempo zigzagando da una parte all’altra. Per questo ho più volte richiamato quanto siano affini l’atto del camminare e l’essere credenti: quanti hanno Dio nel cuore hanno ricevuto il dono di una stella polare verso cui tendere – l’amore che abbiamo ricevuto da Dio è motivo dell’amore che dobbiamo offrire alle altre persone. Dio è la nostra meta: ma non lo possiamo raggiungere come raggiungiamo un santuario o una basilica.   Con Dio non siamo mai arrivati, a Dio non siamo mai arrivati: siamo sempre in cammino, sempre rimaniamo alla sua ricerca. Ma proprio questo camminare verso Dio ci offre l’inebriante certezza che Egli ci aspetta per donarci la sua consolazione e la sua grazia.

 

a cura di Marco Ladu

GIORNATA MONDIALE DELLA GIOVENTU'

 

Il Messaggio di Papa Francesco inviato ai giovani e alle giovani del mondo per la XXXIX Giornata Mondiale della Gioventù, che sarà celebrata nelle Chiese particolari il prossimo 24 novembre 2024, sul tema: Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi (Is 40,31).

 

 

La Santa Sede

Diocesi di Lanusei

 

 

Comune di Tortolì


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