PARROCCHIA
SANT’ANDREA APOSTOLO
TORTOLI’
ORARI SANTA MESSA
FESTIVI: 07.30 -- 10.00 -- 17.00
FERIALI: 17.00
DOMENICA 27 OTTOBRE 2024
E' CIECO CHI NON VUOL VEDERE
«Rabbunì, Maestro,
che io veda di nuovo».
«Va', la tua fede
ti ha salvato».
(Mc 10,51-52)
Gesù è in partenza da Gerico (geograficamente più bassa) a Gerusalemme (disposta invece in altura). È un cammino verso Dio, verso l'altitudine della santità. Non tutti riescono a compiere quel cammino, magari si fermano a metà strada. Le motivazioni sono tante, una delle quali le distrazioni che ci rendono ciechi.
Molti si dicono cristiani (la maggior parte per tradizione), pochi per convinzione. Ma quanti si danno davvero da fare per essere di Cristo e come Cristo?
Un giovane divenuto cieco (cfr Mc 10,46-52) è seduto sulla strada dove passa Gesù, lo riconosce e lo chiama. Gesù sente che quel ragazzo lo ha davvero riconosciuto per l'atto di fede che proclama: "Figlio di Davide" (cioè uomo che tutti stavamo aspettando come promesso nelle Scritture) "abbi pietà di me" (cioè tu che puoi salvarmi fallo perché mi fido di te, so che solo il tuo perdono salva).
Quell'uomo è diventato cieco per qualche distrazione che ha appesantito il suo cammino verso Gerusalemme e quindi si è perso. Ma adesso si è pentito, motivo per il quale Gesù può salvarlo. Il Signore allora lo fa' chiamare. La comunità intorno non lo giudica, ma lo incoraggia ad andare verso Gesù, lo aiuta a salvarsi. Che bello!
Il giovane caccia via il mantello che aveva appesantito il suo cammino e corre verso Gesù chiedendo di tornare a vedere. E la sua fede lo salva.
Don Piero
PREGHIAMO
Dio onnipotente ed eterno,
accresci in noi la fede, la speranza e la carità,
e perché possiamo ottenere ciò che prometti,
fa' che amiamo ciò che comandi.
Amen!
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"Tortolì in cammino"
ed il Vangelo a fumetti
**** BACHECA NEWS ****
E' il servizio lo stile di vita del Cristiano
Il
servizio, non la ricerca del potere, è lo stile di vita del cristiano. Lo ha sottolineato il Papa durante l’omelia della Messa di canonizzazione di 14 nuovi santi celebrata in Piazza San
Pietro. E il servizio – ha aggiunto - «non riguarda un elenco di cose da fare, quasi che, una volta fatte, possiamo ritenere finito il nostro turno; chi serve con amore non dice: “adesso toccherà
a qualcun altro”. Questo è un pensiero da impiegati, non da testimoni. Il servizio nasce dall’amore e l’amore non conosce confini, non fa calcoli, si spende e si dona. L’amore – ha spiegato
ancora Francesco - non si limita a produrre per portare risultati, non è una prestazione occasionale, ma è qualcosa che nasce dal cuore, un cuore rinnovato dall’amore e nell’amore». Ed è appunto
una mentalità di servizio, modellata sull’amore a Gesù e alla Chiesa, nella piena testimonianza del Vangelo, «Dio si fa vicino per servire; si fa compassionevole per servire; si fa tenero
per servire. Vicinanza, compassione e tenerezza».
a cura di Marco Ladu
I
n favore delle anime del Purgatorio (una sola volta) dal mezzogiorno del 1° novembre fino a tutto il giorno successivo visitando una chiesa e recitando il Credo e il Padre Nostro. Sono inoltre da adempiere queste tre condizioni: Confessione sacramentale, Comunione eucaristica, preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice recitando Padre Nostro e Ave Maria. La stessa facoltà alle medesime condizioni è concessa nei giorni dal 1° all’8 novembre al fedele che visita devotamente il cimitero e anche soltanto mentalmente prega per i fedeli defunti.
Solennità di
Tutti i Santi
1° Novembre
Festeggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Maria è la Regina di tutti i Santi; è con lei che essi vivono attualmente. Nella Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria, la Chiesa ancora pellegrina sulla terra, venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.
esteggiare tutti i santi è guardare coloro che già posseggono l’eredità della gloria eterna. I santi contemplano il volto di Dio e gioiscono appieno di questa visione. Sono i fratelli maggiori che la Chiesa ci propone come modelli perché, peccatori come ognuno di noi, tutti hanno accettato di lasciarsi incontrare da Gesù, attraverso i loro desideri, le loro debolezze, le loro sofferenze, e anche le loro tristezze. Maria è la Regina di tutti i Santi; è con lei che essi vivono attualmente. Nella Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria, la Chiesa ancora pellegrina sulla terra, venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.
2 Novembre
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
LA morte resta per l’uomo un mistero profondo. Un mistero che anche i non credenti circondano di rispetto. Qual è l’atteggiamento del cristiano di fronte alla domanda che la morte pone continuamente, sul senso ultimo dell’esistenza umana? La risposta si trova nella profondità della nostra fede. La morte del cristiano si colloca nel solco della morte di Cristo: E’ un calice amaro da bere fino in fondo perché frutto del peccato; ma è pure volontà amorosa del Padre, che ci aspetta al di là della soglia a braccia aperte: una morte che è essenzialmente vita, gloria, risurrezione. La morte del cristiano non è un momento al termine del suo cammino terreno, un punto avulso dal resto della vita. La vita terrena è preparazione a quella celeste, è un periodo di formazione, di lotte, di prime scelte.
La Santa Sede
Diocesi di Lanusei
Comune di Tortolì
Nota di Redazione
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